Flessione, radice, desinenza, terminazione: che cosa sono? Introduzione al latino

In questo articolo introduttivo parliamo di flessione, radice, suffisso, desinenza e terminazione, perché si tratta di una terminologia fondamentale, a cui si ricorre spesso per spiegare e per studiare la grammatica latina.

Le terminazioni

Nella lingua italiana, quasi sempre, si usano le preposizioni per indicare la funzione della parola nella frase.

Esempio: Ho visto la madre di Lucio.
La preposizione di in questo caso serve a indicare che Lucio è un complemento di specificazione di parentela.

la flessione differenza italiano latino 2

Nella lingua latina, invece, la funzione della parola nella frase è espressa all’interno della parola stessa, senza l’uso di preposizioni.

Esempio: Vidit matrem Lucii.
Il nome Lucio non è preceduto dalla preposizione: è la desinenza -i a indicare che la funzione è quella di complemento di specificazione.

le flessioni differenza italiano latino

Nella lingua latina, dunque, le terminazioni dei sostantivi, degli aggettivi e dei pronomi non indicano soltanto il numero e il genere (come avviene in italiano), ma anche il tipo di complemento.

Esempio: Lucii
La terminazione -i ci dà le seguenti informazioni:

  • il numero è singolare;
  • il genere è maschile;
  • il complemento è quello di specificazione.

La flessione

Le variazioni, indicanti la funzione svolta dalla parola nella frase, sono definite flessioni e avvengono quasi sempre nella parte finale della parola stessa. In latino la flessione coinvolge:

  • i sostantivi, gli aggettivi, i pronomi;
  • i verbi attivi;
  • i tempi semplici dei verbi passivi (non i tempi composti, perché si costruiscono con l’ausiliare).

Il tema e la desinenza

Nelle parole in cui avviene la flessione, si distinguono due parti:

  • tema (la parte fondamentale, che non si flette);
  • desinenza (la parte finale variabile).

Nel tema si individuano altre due parti:

  • radice;
  • suffisso.

La radice è la parte che contiene il significato base, quindi è comune a sostantivi, aggettivi, verbi, ecc. che hanno lo stesso significato base.

Esempio: Contengono la radice am

  • il sostantivo amor;
  • l’aggettivo amabilis;
  • il verbo amare.

Il suffisso è la parte che si aggiunge alla radice per dare informazioni sulla funzione della parola.

Nell’esempio sopra, l’elemento suffissale dell’aggettivo amabilis è –abil-.

Un altro esempio è la parola amabam, che significa amavo:

  • am– è la radice;
  • a– è il primo suffisso, che corrisponde alla vocale caratteristica della prima coniugazione dei verbi;
  • ba– è il secondo suffisso, che caratterizza l’imperfetto indicativo;
  • m è la desinenza.

La parte finale del tema unita alla desinenza si chiama terminazione.

Nell’esempio sopra, la terminazione è –abam.


Lezione precedente: Quali sono le differenze tra l’italiano e il latino?

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