Il termine italiano ninfa deriva dal latino (nympha) e dal greco antico (νυμφη, nymphe). Le ninfe, infatti, erano divinità minori della mitologia classica. Secondo gli antichi Greci, potevano abitare presso le acque dolci (fonti, fiumi, laghi): in questo caso le chiamavano naiadi. Altrimenti si trattava delle ninfe napee o delle driadi, che vivevano nei boschi, oppure delle ninfe oreadi, se si trovavano sui monti, e così via. Per gli antichi Romani, invece, le ninfe erano dee indigete delle sorgenti e dell’acqua; i loro nomi erano Carmenta, Giuturna e Camene.
Gli antichi immaginavano le ninfe come giovani donne attraenti, che vivevano in gruppo, mentre raramente abitavano da sole in un luogo specifico. Proprio in gruppo spesso danzavano o facevano il girotondo. Di frequente erano immaginate assieme ad altre divinità, come Apollo, Artemide o Dioniso, oppure assieme ai satiri.
Si riteneva che le ninfe fossero benevole, benefattrici e soccorritrici nei confronti degli uomini; inoltre contribuivano alla fertilità e alla vita, facendo prosperare le piante e gli animali. Si credeva, inoltre, che avessero capacità guaritrici.
La ninfa Calipso
Calipso: quando leggo questo nome, mi viene in mente la dea amata da Davy Jones nel secondo (La maledizione del forziere fantasma) e nel terzo film (Ai confini del mondo) della saga di Pirati dei Caraibi.
Calipso nella mitologia greca era una ninfa marina, figlia di Atlante. Compare anche nell’Odissea: quando Ulisse raggiunge l’isola di Ogigia, dove aveva dimora Calipso, quest’ultima se ne innamora perdutamente, cercando di trattenerlo con sé per sempre.
La forma umana della dea (Tia Dalma) immaginata dal regista Gore Verbinski ha un aspetto completamente diverso da quello che si attribuiva a Calipso nell’antichità. Ma ancora oggi le ninfe affascinano e possono diventare fonte d’ispirazione.
Fonti
Voce ninfa nel vocabolario online di Treccani.
Voce ninfa (mitologia) nella Wikipedia.
Voce ninfe nell’Enciclopedia dell’arte antica di Treccani.