Stonehenge: storia breve, significato, funzioni

Cinque anni fa, nell’ottobre 2016, sono stata a visitare Stonehenge, situato nella pianura di Salisbury (Gran Bretagna). Si tratta di uno dei siti archeologici più famosi del mondo ed è stato davvero emozionante ammirarlo dal vivo.

Stonehenge e Pamela Tedesco

In questo articolo vi racconterò brevemente la sua storia, cercando di evidenziare il significato spirituale che ha assunto, soprattutto nell’epoca precedente la conquista romana.

Significato del termine “Stonehenge”

Henge” è un termine dell’archeologia, usato per indicare un terrapieno di cinta con fossato interno. Il primo aspetto di Stonehenge era, come vedremo, proprio quello di un circolo scavato nel terreno spalleggiato da un terrapieno.

Stone” è il termine inglese per “pietra“. All’henge, infatti, si aggiunsero le grandi pietre, che hanno reso famoso il sito.

Il termine “stonehenge” significa, perciò, monumento costituito da pietre (stones) e da un terrapieno di cinta con fossato interno (henge).

Stonehenge è circondato da un fossato e da un terrapieno, visibili in questa fotografia. Il fossato si interrompe in prossimità di una delle vie di accesso al monumento.
Stonehenge è circondato da un fossato e da un terrapieno, visibili in questa fotografia. Il fossato si interrompe in prossimità di una delle vie di accesso al monumento.

Quando fu costruito Stonehenge

La storia di Stonehenge ha inizio circa 5000 anni fa, nel Neolitico (età della pietra nuova), quando non aveva ancora l’aspetto odierno. Nel 3000 a.C., infatti, era un circolo sacro, costituito soltanto da un fossato e da un terrapieno circolari.

Guardando con attenzione questa foto, si può osservare il fossato e il terrapieno circolari attorno al monumento in pietra.
Guardando con attenzione questa foto, si può osservare il fossato e il terrapieno circolari attorno al monumento in pietra.

Le pietre enormi arrivarono molto più tardi, attorno al 2500 a.C. Divenne ben presto il tempio più grande e importante della Gran Bretagna di allora, dove si celebravano cerimonie e riti funebri.

La posizione attuale delle pietre è quella che fu completata attorno al 2200 a.C.

Il circolo sacro: il cimitero

Stonehenge, situato al centro di un territorio destinato a sepolture e rituali funerari, inizialmente aveva la funzione di cimitero.

Ciò è provato da vari rinvenimenti e dalle buche di Aubrey, dal nome dello studioso che le scoprì (John Aubrey, 1626-1697). Tali buche, collocate entro il perimetro di Stonehenge, avevano la funzione di tombe. Gli archeologi hanno stabilito che esse risalgono al 3000 a.C., quindi al primo periodo del monumento.

È possibile che il circolo sacro fosse il “mondo dei morti” del vicino insediamento, oggi conosciuto con il nome di Durrington Walls.

Il sito, inoltre, è circondato da tombe a corridoio (3500 a.C., perciò più antiche), tombe a tumulo (2100-1500 a.C., quindi più recenti) e altri templi minori.

Tombe a tumulo nelle vicinanze di Stonehenge; si tratta delle tombe del Cursus (età del bronzo).
Tombe a tumulo nelle vicinanze di Stonehenge; si tratta delle tombe del Cursus (età del bronzo).

Il monumento di pietra: il tempio

Quando Stonehenge assunse l’aspetto di un monumento di pietra, di grande tempio (2500 a.C.), i terrapieni, i fossati e le pietre furono allineati attentamente con le posizioni del sole, in modo da riuscire a seguire il ciclo delle stagioni. Più precisamente, Stonehenge è allineato su un asse orientato da nord-est a sud-ovest, che collega il punto in cui il sole sorge nel giorno del solstizio d’estate a quello nel quale tramonta nel solstizio d’inverno; i due punti, infatti, sono diametralmente opposti.

Per i contadini del neolitico la luce rappresentava la vita; la luce e il calore erano attesi con ansia, perché grazie a essi i raccolti e l’erba dei pascoli sarebbero tornati a crescere.

Stonehenge cadde progressivamente in disuso a partire dal 1500 a.C. circa.


Ho tratto tutte le informazioni sul monumento da: Jiulian Richards, Stonehenge: English Heritage Guidebooks, English Heritage 2013.

Le fotografie nell’articolo sono mie.

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